Curare le vertigini è possibile. Seguimi in questo breve viaggio.
La vertigine parossistica da posizionamento e il suo trattamento: dallo spavento alla risoluzione del problema
<“Questa mattina mi sono svegliata ed ero dentro ad un vortice, pensavo di cadere dal letto e soprattutto di morire ! Quando il mondo si è fermato, ho provato ad alzarmi e non riuscivo a camminare dritta!”>
<“Tre giorni fa, durante la notte, mi sono svegliato di soprassalto, la stanza ruotava e ho rimesso almeno due volte. Da quel momento, ogni qualvolta che sono nel letto e mi giro verso destra, ho una vertigine tremenda”>
Potrei andare avanti con degli esempi ancora per molte righe ma credo che queste parole estrapolate da racconti dei miei pazienti possono racchiudere ciò che voglio raccontarti in questo articolo.
La vertigine parossistica da posizionamento (VPP)
Per essere il più preciso e chiaro possibile devo assolutamente fare una premessa anatomica e fisiologica, si rischierebbe in caso contrario di non capire bene a fondo di cosa stiamo parlando.
Come in un famoso libro di Asimov (Viaggio allucinante), facciamo un viaggio dentro al corpo umano, destinazione orecchio interno e precisamente il labirinto vestibolare. Per ingannare il tempo del viaggio
permettimi di provare a descriverti a cosa serve il sistema vestibolare. Ne rimarrai stupito e affascinato e perché no, forse capirai il motivo del tuo star così male.
Il sistema vestibolare
Il sistema vestibolare è l’apparato sensoriale atto a raccogliere le informazioni relative a posizione e movimento del corpo e della testa nello spazio e ad integrarle a livello centrale con i segnali visivi, relativi alle caratteristiche dell’ambiente esterno, e propriocettivi, relativi al rapporto fra testa e tronco. Le informazioni così integrate concorrono a garantire l’equilibrio statico e dinamico, a generare la nostra percezione cosciente di movimento e orientamento della testa nello spazio e a produrre riflessi per un corretto equilibrio e per un’adeguata stabilizzazione dello sguardo durante i movimenti naturali del capo.
Eccoci arrivati!
Questo è il labirinto membranoso vestibolare . Osserva i cinque organi recettoriali sensitivi, ossia i tre canali semicircolari laterale, posteriore e anteriore, e i due organi otolitici, rappresentati dall’utricolo e dal sacculo.
Si chiamano otolitici per la presenza a livello della macula (area sensoriale di questi organi) di cristalli di carbonato di calcio, gli otoconi o otoliti, essenziali per la loro funzione. L’utricolo è sensibile alle accelerazioni orizzontali, il sacculo a quelle verticali.
Nella cavità dell’utricolo si aprono i tre canali semicircolari. E’ importante che tu sappia che i canali semicircolari sono collegati strettamente ai muscoli oculomotori.
Ricordatelo, quando mi farai la domanda che mi fanno tutti, questo elemento sarà fondamentale per capire.
Dentro ai canali semicircolari scorre un liquido che in base al movimento del capo deflette quelle strane cellule a forma di capello che si trovano su quella cupola, lì, vicino alla bocca del canale semicircolare !
Adesso prova ad immaginare… cosa potrebbe succedere se dei frammenti otoconiali si staccassero dalla loro sede di origine? Esatto, risposta corretta !
Finirebbero molto probabilmente nel canale semicircolare posteriore ma succede anche che dei movimenti della testa immediatamente successivi al distacco li portino dentro a quello laterale o anteriore. Per te in sostanza, quale sia il canale interessato fa poca differenza.
Questi frammenti, corpuscoli o sassi (per semplificarti l’immagine) di notevole densità e dimensione ostruiscono quasi completamente il canale e come un pistone premente o aspirante , generano una corrente , un’ onda che deflette le cellule bruscamente e crea una vertigine, tipica della Vertigine parossistica da posizionamento, caratterizzata da crisi di vertigine rotatorie oggettive, di breve durata , spesso associate a nausea, vomito o sudorazione fredda. La vertigine è da posizionamento perché avviene ogni qualvolta assumi una determinata posizione del capo, parossistica spiega invece l’andamento dell’intensità della vertigine.
Aumenta rapidamente, raggiunge un suo apice e lo mantiene per qualche secondo, per poi attenuarsi fino a scomparire.
Curare le vertigini
Ma passerà? Quanti farmaci dovrò assumere ?
Tranquillo , sti spiego tutto. Per prima cosa, la terapia è fisica in quanto l’ostruzione è come ho cercato di spiegarti meccanica. Quindi, nessun farmaco è utile. Dobbiamo fare delle manovre , dobbiamo far uscire
dal canale semicircolare questi detriti.
Quello che devi fare è venire in studio il prima possibile, possibilmente il giorno seguente la vertigine, non aspettare che passi da sola. Potrebbe succedere ma ci vogliono settimane, forse mesi perché avvenga una risoluzione spontanea. Più tempo passa, più si accentuano sintomi correlati ovvero instabilità, disequilibrio e rigidità del collo, cervicalgia perché per evitare la vertigine hai aumentato i cuscini, ti muovi lentamente e irrigidisci i movimenti della testa perché quel vortice fa paura.
Quello che faremo una volta in studio ho cercato di spiegartelo nel capitolo dedicato alla valutazione vestibolare (vai a leggerlo se non lo hai fatto, lo trovi nella tendina sopra). Di solito l’anamnesi nella vertigine posizionale dura pochi minuti. Mi basta capire che la stanza gira ogni volta che ti sdrai e non ce altro da aggiungere.
Ti faccio sedere sul lettino, ti metto la maschera degli occhi, ti spiego ciò che facciamo e poi ti faccio assumere una posizione. Si, hai capito bene, quella posizione . Ti chiedo di aprire gli occhi e lasciare che sia io a muoverti la testa. Ti sdraio e … arriva la vertigine. Cerco di rassicurarti a parole e ti faccio la telecronaca dell’intensità dei tuoi movimenti oculari(i tuoi occhi sono sulla Tv con la videoculoscopia). Trenta secondi più o meno e la vertigine è passata. Eseguiamo una manovra , detta liberatoria con qualche nome accanto, spesso il nome di chi l’ha scoperta (aneddoto interessante, noi italiani abbiamo contribuito in maniera importante alla cura di queste vertigine e abbiamo un sacco di manovre “italiane”).
Se tutto è andato come da manuale, dopo dieci minuti, tempo che aspetto prima di sdraiarti di nuovo in quella posizione, la vertigine sarà già un ricordo.
Ti chiederò a quel punto di evitare per qualche ora movimenti bruschi della testa , ti dirò che un pò di disequilibrio nella stessa giornata delle manovre è possibile e risponderò alla tua domanda.
Falsi miti sulle vertigini
Mi fa male il collo e la notte serro i denti … La cervicale è responsabile di queste vertigini ?
Torniamo a quando eravamo dentro all’orecchio. La vertigine è la sensazione illusoria della rotazione dell’ambiente esterno e tu, purtroppo, lo sai benissimo! Quello che non sai è che la stanza gira perché gli occhi si muovono all’impazzata (nistagmo). Quali organi sono a stretto contatto con i muscoli oculomotori degli occhi ? I canali semicircolari. LA VERTIGINE DA CERVICALE NON ESISTE!