L’importanza di una corretta valutazione vestibolare
Avevo due modi per spiegarti l’importanza di una corretta valutazione vestibolare. Il primo era quello di attenermi alle regole e spiegarti con termini altisonanti i vari passaggi fondamentali della otoneurofisiologia. Rischiavo però di non raggiungere il mio obiettivo che è principalmente quello di farti capire perché la prima seduta mi serve, anzi CI serve, per impostare il ciclo di rieducazione vestibolare. Quindi ho deciso di usare il secondo modo, quello diretto, quello che ti porta dentro la stanza insieme me.
Da 0 a 100 in pochi minuti, quanto sono invalidanti i tuoi sintomi?
Tutto comincia con un questionario a crocette. Il DHI ovvero il Dizzness Handicap Inventory o italianizzato, il termometro dell’impatto che hanno i sintomi vertiginosi – posturali sulla tua vita. Da 0 a 100 in 25 domande riguardanti gli aspetti quotidiani, psicologici e pratici sui quali ricade il peso di sentirsi in disequilibrio. Lo compili da solo, senza fretta e già capisci da quante crocette metti sulla casella SI che forse, sei nel posto giusto. (Se vuoi, ne trovi una copia qua sul sito. Stampalo, compilalo e mandami le risposte tramite whatsapp)
Anamnesi
Comincia tu ! Raccontami della prima vertigine, del pronto soccorso oppure della visita medica. Raccontami che appena ti sdrai la stanza diventa un vortice, oppure che 24 ore al giorno vivi su una barca. Dimmi che il dolore al collo è aumentato e che secondo te è tutta colpa della cervicale. Io ti ascolto, scrivo, osservo e poi intervengo e ti propongo un’intervista. Io ti faccio delle domande mirate e tu mi rispondi. Di solito, il 90% delle volte voglio chiarire il concetto che la vertigine vera è diversa dal disequilibrio.
Ti voglio spiegare che la vertigine è la sensazione illusoria della rotazione dell’ambiente. Una volta che ho capito che la differenza ti è chiara faccio la prima domanda: hai mai avuto una vertigine?
Quanto è durata?
Adesso hai ancora vertigini o hai solo disequilibro. Quando il quadro è abbastanza completo ci alziamo.
Esame vestibolare in videooculoscopia
Una volta fatto accomodare sul lettino ti faccio indossare una maschera oculare a infrarossi che mi permette di studiare la funzionalità del tuo apparato vestibolare. Già l’anamnesi a questo punto mi ha detto molto e quindi so cosa mi posso aspettare. Testa ferma, testa in movimento, vibratore mastoideo e infine ti faccio sdraiare per valutare la presenza di un’ eventuale vertigine posizionale parossistica. Fatte le dovute osservazioni comincia la seconda parte della visita, la parte dove vengono valutati gli aspetti più importanti ma anche meno conosciuti della visita vestibolare.
Lo studio dei riflessi di integrazione vestibolo – propriocettiva e visiva – test clinici e strumentali
Per svolgere un protocollo di rieducazione vestibolare di successo devo sapere su cosa lavorare.
Il Test di Hallmagyi o Head Impulse Test è attualmente l’unico test clinico che ci permette di identificare un deficit del riflesso vestibolo oculomotore (VOR) e il successivo test dell’acuità visiva non solo mi permette di capire se quando muovi la testa hai una degenerazione visiva superiore alla norma ma mi permette di capire la qualità della tua vita. Attraverso questo test dove ti chiedo di leggere delle lettere muovendo il capo capisco la sensazione che provi quando cammini e devi muovere la testa.
Lo studio del riflesso vestibolo spinale (VRS) ci conduce al centro della stanza. In piedi, senza scarpe, ti chiedo di unire i piedi e di guardare, con le braccia lungo i fianchi, un punto davanti a te. (Test di Romberg)
Ti osservo, prima ad occhi aperti e dopo averti rassicurato sulla mia presenza, ti faccio chiudere gli occhi e valuto come lavorano il tuo sistema propriocettivo e il tuo sistema vestibolare senza ausilio della vista.
Il test Di Fukuda, una comune marcia sul posto ad occhi aperti mi permette di vedere se sussiste una deviazione di lato e la marcia a stella di Babinski me la può o meno confermare.
Per il riflesso vestibolo collico (VRC) eseguiamo poi i Cervical Vemps, ovvero lo studio dei potenziali evocati.
Stabilometria statica
Infine, se il quadro non fosse ancora chiaro con l’ausilio della stabilometria statica computerizzata andiamo a misurare il tuo sistema posturale. La stabilometria consiste in una pedana dove ti faccio salire e rimanere a piedi uniti. Registrerò così i tuoi movimenti posturali in stazione eretta e sarò in grado di valutare eventuali interferenza mandibolari e cervicali.
Functional head impulse test
Infine, il Functional Head Impulse Test mi permette di studiare non solo il tuo riflesso vestibolo oculomotore ma sopratutto la percezione delle immagini durante semplici movimenti della testa. La valutazione vestibolare è adesso completa. Adesso ti alzi, esci dalla stanza e sei consapevole del perché, da ormai molto tempo, la tua vita non è più in equilibrio. Esci anche però, con la consapevolezza che con esercizi mirati e costanza, quello che sembrava impossibile può essere raggiunto, tornare a vivere un quotidiano “normale”.